DONNA : un identità perduta




Per anni le donne si sono battutte contro gli stereotipi, cercando di conquistare diritti che le venivano negati, ma guardando a fondo l' immagine della donna che la nostra società mediatica ci propina diventa sempre più difficile riconoscere quell' identità vera, costruita con anni di battaglie fuori e dentro le mura domestiche. La donna che ci appare oggi, dal mondo della televisione fino a quello della politica, è ancora schiava e sottomessa ai bramosi sguardi maschili, dove prevale un insana percezione del corpo e dove con esso si identifica l' unica identità femminile. Il corpo della donna non viene visto come un mezzo espressivo portatore di altro, nè come un corpo da liberare e nemmeno da curare ma bensì come un qualcosa da rifare, quanto più possibile, secondo uno stereotipo condiviso. Che fine ha fatto la donna? Perchè proporre un modello così misero della femminilità? Ovunque immagini di donne irreali, con corpi gonfi a dismisura e volti deturpati. Occhi sgranati e labbra grosse, niente sorrisi, questo è il volto della bellezza, fatta di irrigidimento dei muscoli facciali. Sembra contare più la staticità che l' espressività del volto. Da piccola mi dicevano: il mondo è bello perchè è vario. Oggi fatico a riconoscere questa bellezza, quello che vedo è una donna che continua ad essere uno stupido oggetto sessuale, una donna cornice, una donna senza parole e nello stesso tempo una donna costretta a continue trasformazioni che la portano il più possibile lontana dall' idea di autenticità. Ci impongono dei canoni innaturali, che noi non abbiamo scelto e li accettiamo volentieri ma non per attrarre l' altro sesso ma per essere riconosciute e ammirate dalle altre donne. Le campagne pubblicitarie, rivolte al target femminile, vengono costruite con immagini piene di riferimenti sessuali apetibili ad un pubblico maschile, mostrando che noi donne abbiamo imparato ad osservarci con occhi maschili. Cosa ci succede? Sembra necessario chiederci cosa siamo diventate? Ci guardiamo e ci scrutiamo non con occhi femminili, professando un erotismo cupo ed esercitando un insana percezione del corpo. Un tempo il corpo femminile era riconosciuto come grazia e armonia delle forme. Delle rotondità del passato è rimasto ben poco, il modello predominante di bellezza non è ritrovabile in natura, sfida tutte le leggi fisiche. Come si può essere magrissime e portare la sesta di reggiseno? Tante donne lottano contro il proprio corpo cercando una perfezione non umana ma nemmeno divina, la Venere di Milo ne è una testimone. Anna Magnani diceva al suo truccatore non coprirmi le occhiaie c' è voluta una vita per farle! Oggi le finte dive in tv non mostrano i segni del tempo, anzi se ne vergognano e sono pronte ad indossare la maschera della finta eterna bellezza, mostrando al mondo ciò che di più brutto esiste, la vergnogna di sfoggiare i segni del tempo che passa.

LE ULTIME BELLE SENZA RITOCCO

ANNA MAGNANI : Quando la bellezza di una donna era custodita in uno sguardo profondo.
Attrice premiata con l' Oscar nel 1959, con il film "La rosa tatuata".

GRACE KELLY : Quando la bellezza di una donna fioriva in un elegante sorriso.
Attrice premiata con l' Oscar nel 1954, con il film " La ragazza di campagna".

SOFIA LOREN : Quando la bellezza di una donna era un perfetto connubio di forme e naturale espressività del corpo.
Attrice premiata con l' Oscar nel 1961, con il film " La Ciociara".

AUDREY HEPBURN : Quando la bellezza di una donna si celava nel raffinato buongusto di un gesto.
Attrice e ambasciatrice speciale dell' UNICEF

ANITA EKBERG : Quando la bellezza di una donna straripava dalle sue abbondanti forme.
Il suo nome e la sua immagine sono sinonimi della " Bella vita".

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