CIRCUIT BENDING, L'ARTE DI PIEGARE IL CIRCUITO


Da sempre la curiosità, la creatività e la sperimentazione di cose nuove generano innovazione

Ovvero intervenire in maniera creativa, attraverso semplici cortocircuiti, su apparecchi elettronici a basso voltaggio alimentati a pile. Si possono modificare giocattoli facilmente trovabili in commercio e a bassissimo prezzo con lo scopo di trovare e creare nuovi suoni, con la possibilità di autocostruirsi veri e propri strumenti musicali. L’importante è non toccare mai apparecchi collegati alla corrente elettrica! Sono prediletti i vecchi giocattoli per via della semplicità del circuito e perché l’attuale elettronica si sta proiettando sempre di più verso la miniaturizzazione dei componenti. Nello specifico, una vota scelto il giocattolo, si apre per guardare al suo interno e ci apparirà un mondo nuovo di suoni, che andranno cercati collegando casualmente i diversi componenti elettronici, cortocircuitando, appunto, il circuito. I suoni verranno prodotti dallo speaker interno del giocattolo, si possono aggiungere alle nuove connessioni potenziometri, interruttori, resistenze, condensatori, per regolare o modificare ulteriormente l’effetto ottenuto. A parole sembrerebbe complicato, ma in realtà è molto semplice è non comporta nessun rischio, intervenendo sempre e solo su apparecchi alimentate dalle normali batterie. Il materiale che serve è poco costoso e semplice da reperire, serve un saldatore da 40-60 watt, una serie di cacciaviti a stella per le viti piccole, cavi a “coccodrillo” per cercare i suoni attraverso i collegamenti nel circuito e un giocattolo da smontare. La paternità di questa arte, viene assegnata a Reed Ghazala nel libro “Circuit Bending, Make Your Own Aliens Istrument”. Ci sono due leggende circa la scoperta di questi nuovi suoni, una narra che Reed si accorse, casualmente, che il circuito di un giocattolo a transistor appoggiato sulla sua scrivania emetteva strani suoni quando veniva a contatto con oggetti metallici. L altra racconta che in un giorno del 1966 la sveglia di Reed andò spontaneamente in cortocircuito generando dei nuovi suoni, catturandolo per sempre in questa nuova sperimentazione. Non solo un arte creativa e di ricerca, ma anche un modo per riutilizzare e recuperare materiale. Si può fare musica ma anche ciò che viene definita micromusic, non un genere musicale ma un attitudine, dove si mescolano giocattoli, suoni nostalgici degli anni ’80, cartoni e fumetti per ricreare le atmosfere di un tempo passato, che ci riporta indietro negli anni in cui eravamo bambini. Si suona con le vecchie consolle da gioco a 4 o 8 bit Come Atari, Comodore, Nintendo, mescolando giocattoli e tastiere modificate il tutto nell’ottica di spingersi oltre la macchina. Il tutto è un laboratorio sperimentale che dalle camerette si sposta in rete per conoscere e condividere saperi, scambiarsi idee, un grande contenitore di divertimento e creatività. Provare per credere, e se avete dubbi o per capire meglio come creare un corto circuito su giocattoli a pila non esitate a fare una ricerca su Internet dove troverete ogni tipo di informazione sull’arte del Circuit Bendino.

L’INIZIO DELLA CREAZIONE DEI SUONI
La musica elettronica ha origini molto lontane, nel 1897 l’ americano Thaddeus Cahill brevettò il Telharmonium, un organetto di 200 tonnellate alimentato da 146 dynamo. Il primo sintetizzatore fu costruito nel 1944 dalla RCA, l’ enorme Mark I, analogico e controllato da nastri di carta perforata. Robert A. Moog inventò il pioniere dei sintetizzatori moderni, il Moog System 55 che occupava lo spazio di un intero piano di un edificio, troppo costoso e ingombrante. Nel 1970 Moog fu impegnato nella riprogettazione creando il Minimoog, piccolo e leggero, fu un gran successo che portò alla nascita dell’ idea di non scegliere più i suoni ma di crearli, slegando la musica elettronica dalla costosità dei mezzi e rendendola, da all’ora in poi, accessibile a tutti.

OGNI MICRO MUSICISTA SI CONFRONTA CON GLI ARTISTI DEL PASSATO

RAYMOND SCOTT
Nato nel 1908 e deceduto nel 1994, pianista, compositore, arrangiatore, band leader e perfezionista di tutte le improvvisazioni, ha oltrepassato ogni genere musicale. I suoi suoni hanno sonorizzato i cartoni della Warner Bros. Negli anni 40 inizia la sua sperimentazione che lo porterà alla creazione della “ videola” macchina per suonare e registrare con facilità guardando in sincrono il film. Grande avanguardistà musicale in vita fu molto sottovalutato, oggi gli viene conferito il merito di aver soperto le sonorità più utilizzate nella musica elettronica, techno e pop.

KRAFTWERK
Band tedesca elettropop degli anni ’70, considerati i pionieri della musica elettronica e gli apri pista di nuovi generi musicali aperti alla ricerca di nuove sonorità. Nel 1973 si legano all’artista e grafico Emil Schult che curerà lo stile e l’immagine del gruppo. Raggiungono il massimo del successo nel 1981, nel nascente boom dei personal computer, con l’album “Computer World”. Dopo una pausa ritornano sul finire del secolo, e nel 1999 esce l’album “ Expo 2000” omaggio all’ omonima esposizione universale.

LUIGI RUSSOLO
Futurista e firmatario del Manifesto L’Arte dei Rumori, 11 marzo 1913, in cui teorizzava l’ impiego dei rumore nel contesto musicale. È considerato il primo uomo ad aver teorizzato e praticato il concetto di noise music, sostenendo che la musica dovava essere creata da rumori e non da suoni armonici. Le sue musiche venivano create da uno strumento creato da lui e chiamato l’intonarumori, apparecchio meccanico capace di generare suoni disarmonici e avanguarstici battezzati in seguito come musica futurista.

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